Un thriller ad alta tensione, con Joe Anderson e Danny Glover, tratto da una sconvolgente storia vera
Con Resistance abbiamo parlato di nazismo, discriminazione, razzismo. Con Supremacy torniamo sull’argomento, ma stavolta siamo sull’attualità: una coppia di suprematisti bianchi che tiene in ostaggio un’intera famiglia di neri. Scottante attualità quindi, ma non aspettatevi un film di denuncia: Supremacy è un thriller indie, diretto da un regista (nero, tra l’altro) che ha al suo attivo una serie horror e prodotto dagli stessi di Django Unchained. Insomma, abbiamo tutti gli ingredienti per un B-movie di culto alla Rodriguez.
Girato magistralmente, con una grana dal sapore ’70, Supremacy ti attorciglia lo stomaco fino alla fine
Un criminale razzista appena uscito di prigione (Joe Anderson), esponente della Nazione Ariana, sequestra una famiglia di afroamericani, insieme alla sua spietata fidanzata (Dawn Olivieri). Il patriarca della famiglia (Danny Glover), anche lui un ex detenuto, deve far conto sulla sua intelligenza e sulla sua conoscenza della mentalità razzista, per escogitare un piano che gli permetta di liberare la sua famiglia; non prima, però, di aver fatto i conti col suo personale carico di rabbia e odio.